3 ago 2013

ANNO DEL SIGNORE 2013: A CACANIA LA GUERRA CIVILE

Rembrandt - IL GIURAMENTO DEI BATAVI


Cacania, 3 agosto 2013. 
Ore 16.43

Posso ancora scriverti, figlio mio.
Non hanno ancora sospeso la posta.
Ne approfitto per darti le ultime novità.
E' importante.
Urgente.
Hanno dichiarato davanti alle telecamere che c'è il rischio di guerra civile.
Lo ha dichiarato il portavoce del capo.
Al capo hanno già tolto il passaporto.
Ora ce l'ha la polizia politica.
Lui è ancora libero.
Ma domani non si sa.
Qualcuno dice che si deve aspettare fino ad ottobre.
Qualcun altro urla che già da domani potrebbe essere espulso dal parlamento.
I fedelissimi del capo, dopo la condanna, questo te l'ho scritto ieri sera, si sono riuniti ed hanno deciso si pretendere dal presidente della repubblica la grazia contro la condanna del capo.
Così la legge si va a farsi fottere per sempre.
Ma questo è un mio giudizio politico.
A te devo solo raccontare i fatti.

Hanno dichiarato che c'è rischio di guerra civile.
C'è forse da aver paura.
Non vedo ancora molta agitazione per le strade.
Forse il caldo asfissiante d'agosto.
Stamattina sono andato alla casa al mare.
Avevamo da fare un servizio (questo fine settimana non lo trascorriamo laggiù)..
L'aria della gente non sembrava molto preoccupata.
Non sembrava ci fosse niente di diverso dal solito.
Ma c'era poco traffico sull'autostrada, molto meno del previsto, per questo giorno di partenze per le vacanze.
Ecco.
Ecco già il primo segno.
Anche se nessuno ancora lo dà a vedere davvero, ecco, sono già in molti a rinviare le aprtenze.
Avranno preferito rimanere a casa e restare a guardare.
Meglio stare all'erta, vigili, di sentinella.
Dietro le finestre.
Sull'uscio.
Con le orecchiu dietro la porta.
Sentiremo quando scoppia la guerra civile.

Si, ti terrò informato.
Appena sento la guerra che scoppia ti scrivo subito.
Potrebbe essere l'ultimo messaggio prima della fine.
Non so se mi verranno a prendere.
Io non ho mai fatto nulla di male, la nostra famiglia è una famiglia normale, una come tante altre di questo paese.
Ma, si sa, la guerra civile fa morti proprio tra gli innocenti.
Le repressioni.
I traditori.
Le delazioni, le purghe e le fucilazioni.
Chissà chi farà il caposcala nel nostro aplazzo.
Spero proprio che non sia proprio quel Maurizio che sai.
Di lui non ci possiamo fidare.
E neanche di quell'altro, il Paolino, quello che fa l'ingegnere.
Ma forse no, è ancora presto per questo.
Comunque, non temere.
Io ti terrò informato fino all'ultimo momento.

La guerra civile la faranno sparando per strada.
I rappresentanti che ieri hanno rimesso le loro carichi di governo e parlamentari nelle mani del capo saranno i generali delle nuove truppe civili.
Adesso staranno già dissotterrando le casse di munizioni.
Là, sulle montagne del nord.
O nei container bollenti sotto al sole cocente, nei porti su cui si rinfrangono le onde del mare.
Chissà quanti ormai saranno stati già armati dai generali inferociti.
Fucili, bombe a mano, pistole, caricatori di pallottole e mitrgliatori.
Fucili di precisione per i cecchini.
Oddìo.
Ieri sera ho sentito dei rumori sul tetto.
Chissà che non abbia già preso, qualcuno, posizione proprio quassù.
Ci saranno molti morti?
E i prigionieri politici, passeranno a prenderli con i furgoni blindati.
Li porteranno allo stadio.
Li faranno bruciare sotto la calura di questo dannato mese d'agosto.
Lo stadio: ma ieri hanno dato solo sei mesi a quello che si vendeva le partite, mentre la squadra degli azzurri, qui, non è stata penalizzata.
Come giocheranno, se il campo diventa un'immensa prigione?

E che mangeremo, se chiudono i supermercati e mancano gli approvvigionamenti di derrate alimentari'?

O forse, non tutti avranno tradito.



Chissà se quelli che urlano "Arriva la guerra civile" sanno a cosa stanno esponendo la popolazione.
Me li immagino.
Già coi coltelli stretti fra i denti.
La pistola nel cinturone della mimetica d'assalto.
Fino a ieri mangiavano alla mensa del capo.
Stoviglie di cristallo, posate d'argento, ville di lusso, cene eleganti.
Chissà come dovrà costargli caro lasciare queto lusso per darsi alla guerra civile.
Certo, loro faranno gli attendenti del capo.
Saranno altri quelli che dovranno crepare.
La manovalanza potranno reclutarla fra gli ultrà delle squadre di calcio.
O tra i manovali dello spaccio di periferia.
Chissà la grande mafia se si schiererà compatta con loro?
E il nostro esercito, cosa farà?
Spareranno i nostri ragazzi sulle truppe civili all'assalto furioso?
Vedremo il fuoco dei fucili ferire i dorati palazzi Cacaniani che dormono il loro eterno sonno sotto al sole d'estate?
Morti fra la popolazione civile?
Morti fra le forze dell'ordine?
L'ordine si tramuterà in caos assordante.
E l'esercito.
L'esercito, con chi si schiererà?

I generali non si sono ancora fatti sentire.
Oggi pomeriggio la calura è davvero opprimente.
Forse staranno svolgendo segreti briefing in qualche lontana caserma.
Staranno dando istruzioni alle truppe scelte per proteggere l'intera città.
E se, invece, avranno tradito?
Qualcuno resterà fedele alla patria sicuramente.
Certamente i carabinieri resteranno a difendere la sicurezza dei cittadini stravolti.
Ma alle volte anche i fedeli carabinieri hanno sbagliato la mira.
Potremmo andarci di mezzo anche noi.
La  marina e l'aeronautica staranno già facendo i conti delle perdite che dovremo contare.
Loro hanno armamenti speciali.
Navi pesanti.
Aerei sicuri.
Saranno i più fortunati.
Potranno combattere sul mare o nel cielo, protetti dalle lunghe distanze.
Mentre noi, quaggiù, saremo bersagliati dalle nuove forze civili.
Staranno mettendo i cannoni sulle cime dei colli.
A Cacania è pericoloso perchè la città e circondata dai colli.
Potranno bombardarci da tutte le parti.

Chissà che darà l'ordine di sparare il primo colpo sulla popolazione muta e spaventata.
chi sarà il coraggioso che si fregerà della prima tacca sul manico della sua pistola.
Forse proprio quello che oggi ha urlato "attenti, sta per scoppiare la guerra civile".
E' un uomo feroce.
Ha ringhiato fra i denti "Non mi faranno tacere neanche i comunicati del presidente della repubblica".
Che intanto gli aveva fatto notare che parlare di guerra civile è copsa da irresponsabili.
"Me ne frego!" quello, col cuore duro di pietra, ha urlato, in silenzio, dentro di sè.
Si sa.
Lui è un vero uomo d'azione.
Come tutti quelli che hanno scelto di stare col capo.
Noi.
Noi siamo i codardi.
Vedremo, caro figlio mio, se siamo davvero codardi.
Ci attrezzeremo.
Organizzeremo anche noi la nostra resistenza. Fino all'ultimo sangue.

M'immagino lo scompaginamento quando spareranno sui palazzi del sacro convento.
Chi oserà per primo sparare sui prelati, i porporati cardinalizi, le candide stole del papa?
Vedremo le truppe fondamentaliste degli infedeli infiltrarsi tra le forze della rivoluzione.
La guerra civile si trasformerà in una vera carneficina.
I kamikaze a piazza S. Pietro faranno strage di poveri cristi.
E il papa buono, sudamericano emigrato d'Italia, piangerà anche lui i suoi morti.
Farà i suoi proclami implorando agli uomini in armi di amarsi e porgere l'altra guancia ai colpi di mitra che saetteranno come strali lanciati da infuriate divinità nascoste nellato dei cieli.
Sarà l'orrore la notizia che aprirà i telegiornali dell'intero pianeta.
La guerra civile per le strade di Cacania.
Sui sacri palazzi una pioggia di sangue.
Il papa ostaggio dei rivoltosi.
Il pontefice s'è offerto volontariamente alle truppe d'assalto.
Si barricheranno i partigiani nelle chiese ricoperte d'affreschi e quadri preziosi.
Le statue di marmo diventeranno fantasmi impalliditi di fronte alla tragedia che si consumerà con la guerra civile.
L'odore di morte si leverà sull'intera città.
Cacania.
Città eterna.
Finita nell'anno del signore 2013...

2 commenti:

  1. Beh, che dire caro Piero, lo scenario che immagini può apparire eccessivo, però un senso d'inquetudine c'è...si sente nell'aria e in fondo...che ne sappiamo noi? Che ne sappiamo di quello che si trama nelle stanze che noi non conosciamo. Che ne sappiamo di quel potere che non si vede ma che agisce. Che ne sappiamo aldilà delle facce, delle parole, degli eventi spesso voluti per altri fini? Che ne sappiamo noi della feccia e della miseria del potere?
    Sapremo se e quando dovremo sapere. Io non so se quello che descrivi sia o meno eccessivo, non lo so...ma una cosa è certa. Noi ci saremo...
    Un caro abbraccio

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  2. Cara Patrizia,
    si un senso d'inquietudine si sente anche qui, altrimenti non avrei scritto questo post.
    Ma oggi è un altro giorno.
    Alle minacce del partigiano Bondi ha fatto seguito la marcia su Roma.
    L'ho appena vista in tivvù.
    ... devo scriverne anche a mio figlio...

    Piero

    (PS. Cara amica mia, più che l'inquietudine mi pesa la vergogna. Loro non hanno alcun interesse a far cadere questo governo, perchè hanno una forza che nessuna elezione gli darà mai più e comunque devono rifondare il partito e trovare l'erede del caimano. Sarà la caimanessa Marina? Bisogna vedere se ha le palle, non è mica facile, sai [e non è un problema genetico]. Neanche la Mussolini ha gli attributi del nonno [e neanche per lei è una questione di genere o di gentica].
    A me, invece mi pesa questo governo parassitario. Non ha il mio permesso per cambiare nessuna regola costituzionale. Solo rimettere in piedi il sistema elettorale, perchè oggi non possiamo neanche votare. Via il porcellum. Va bene anche il Matterellum [non da Mattarella, come pensano loro, ma da "matterello", quella specie di stendi-sfoglia per l'impasto fatto in casa. Quello, il matterello, al limite va bene anche per aggiustare qualche dente storto... capisci cosa voglio dire?]
    La manifetsazione di silvio l'ho vista in tivvù.
    Non mettevano paura.
    Mi sono sembrati davvero patetici.
    Io, sicuramente, non sono in grado con la mia ironia di frustarli come hanno saputo schiaffeggiarsi da soli!
    Beh, adesso ti saluto.
    A presto
    Un abbraccione
    Piero)

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